
Gli ultimi sei mesi in Kenya sono stati un’ottima opportunità per riflettere sulla mia vita — a quarant’anni appena compiuti, di cui quasi diciannove anni da Gesuita, e nove da prete. Immagino che questa tappa di formazione serva proprio a questo.
“La strada entra dai piedi.” Così insegna un buon detto scout. La strada, così centrale nella vita del clan. Sono parole che hanno avuto una valenza forte nella mia vita come novizio — non il noviziato scout, ma quello gesuita — in particolare durante l’esperimento (come si dice in gergo gesuita) del pellegrinaggio … nel mio caso 315 km, a piedi, in povertà, da Roma a Loreto. Rimane per me un’esperienza fondante. Ho avuto occasione di rivere pellegrinaggi, in vari modi, il che mi ha impresso alcune lezioni fondamentale per la vita:
- Prendi la vita un giorno alla volta, un passo alla volta.
- A volte, bisogna semplicemente continuare a camminare.
- Viaggia leggero. Non prendere zavorra.
- Sii un buon compagno di viaggio.
- Non esiste un sentiero sbagliata.
Cerco di spiegarmi meglio.
Prendi la vita un giorno alla volta, un passo alla volta. Il pellegrinaggio è, dopo tutto, la strada, non solo la destinazione. Così pure la vita. Non pretendere di essere oggi laddove dovresti essere domani. Vivi il momento, e goditi il viaggio.
A volte, bisogna semplicemente continuare a camminare. Ogni pellegrino ha i suoi momenti alti e bassi, specialmente viaggiando da soli. Ci sono momento dove pensi seriamente di gettare la spugna, e prendere il primo treno verso casa. Quando tutto duole, e la fatica si fa sentire. Giorni dove tutto sembra di andare male. Impara a prendere i giorni cattivi con quello buoni — e non t’aspettare di capire tutto. Lascia che le cose si spieghino piano piano.
Viaggia leggero. Non prendere zavorra. Lo scout sa che la grandezza dello zaino è inversamente proporzionale all’età. I genitori del lupetto mettono tutto l’immaginabile nello zaino per le vacanze di branco, l’esploratore comunque porta un zaino pesante al campo estivo, ma il rover — sapendo di dover portare il tutto in spalla — mette solo l’essenziale per la route. Dopo alcuni pellegrinaggi a piedi ho imparato di non mettere nulla di extra, nulla che porto solo “caso mai”. Viaggia leggero — anche nella vita! — impara a godere dell’essenzialità, lascia stara la zavorra.
Sii un buon compagno di viaggio. Una della gioie di viaggiare soli come pellegrini è quella d’incontrare altri lungo la strada. Amicizie semplici che danno conforto lungo la strada. Ancor’più nella vita: tutti abbiamo bisogno di amici. Non le centinaia di amicizie livello Facebook, ma quelle poche perle, amicizie profonde costruite sulla fiducia, sulla trasparenza, senza paure. E non aspettare che comincino gli altri, fai il primo passo.
Non esiste un sentiero sbagliato. Tutti facciamo errori, trovandoci su percorsi sbagliati. Ma in qualche modo ogni bivio sbagliato diventa una nuova opportunità, un nuovo incontro, una nuova esperienza. La strada è forse più lunga e tortuosa, ma ci fa — in fine dei conti — le persone che siamo.
E come sacerdote, forse, alcuni mi chiederebbero — “E dov’è Dio in tutto questo?”. Permettetemi di rispondere semplicemente: “E dove no?”
[…] [versione italiana] […]
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