Era la Festa dei Santi Innocenti — il 28 dicembre — del 1943. Roma era caduta dalla padella alla brace: dopo la firma dell’armistizio con gli Alleati, Roma viene occupata dalle truppe tedesche; queste erano tra le ore più buie dell’intera guerra. Forse si poteva scorgere il primo chiarore del mattino con le truppe alleate che avanzavano, ma tutto è più facile col senno di poi.

Catacombe di Priscilla. Festa dei SS. Innocenti. 28.12.1943. La Promessa degli Scoiattoli
Fonte: Centro Documentazione AGESCI.
[https://archivi.agesci.it/oggetti/184996-padre-ruggi-d-aragona/]
Ci raccontano le protagoniste nel loro quaderno di squadriglia [1] …
ore 8 alle Catacombe di Priscilla sulla v. Salaria […]
Otto “Scoiattoli” seguono P. Ruggi per le Catacombe fino alla “Cappella greca” ove è un Altare. Ci disponiamo in “quadrato” di fronte ad esso.
Quel giorno, otto giovani donne si dispongono in quadrato. Padre Agostino Ruggi d’Aragona [2] comincia con le domande “Cosa desiderate?” “Diventare Guide”. Le donne pronunciano la Legge, il padre Ruggi benedice i distintivi, fatti a mano in legno. Poi chiama Giuliana di Carpegna [3], la Capo Squadriglia, che fece la sua Promessa nelle mani del padre Ruggi. Sarà lei a ricevere le promesse delle altre sette guide dalla squadriglia Scoiattoli. Una cerimonia al quanto semplice e solenne. La prima scintilla che darà la vita al Guidismo in Italia.


Il quaderno della squadriglia Scoiattoli, pp. 28-29 (Centro Documentazione AGESCI)
La storia della Squadriglia Scoiattoli, e del Guidismo, nasce nel segno della speranza. Dalle conversazioni in giardino tra Giuliana di Carpegna e Josette Lupinacci nell’agosto del 1943, durante i Quarantacinque giorni. Idee di un’educazione alla libertà, alla democrazia, alla partecipazione attiva alla vita del paese. Come racconta la stessa Josette Lupinacci:
Giuliana perché nipote di Mario Carpegna, io forse perché educata da una governante inglese, imboccammo tranquillamente, senza quasi accorgercene, la via che ci doveva condurre alla decisione di fondare in Italia il movimento scoutistico femminile. Tutti i valori della democrazia erano racchiusi in quella parola: “Guidismo”, che pronunciavamo senza sforzo; tutti gli ideali civici erano raccolti nel metodo pedagogico, che conoscevamo tutte e due perché facevano parte del nostro patrimonio culturale
Josette Lupinacci, “Come è nata l’A.G.I.”, p. 16 [4]
Il primo incontro con padre Ruggi a Palazzo Doria — raccontato fedelmente nel quaderno della squadriglia Scoiattoli — porta la data 9 settembre 1943, l’indomani dell’armistizio. Roma, però, cadrà presto in mano dell’esercito tedesco, ma la speranza rimane viva.
La prima squadriglia, come abbiamo già raccontato, fece la promessa il 28 dicembre 1943. Seguiranno gli Alcioni che fanno pure loro la promessa alle Catacombe di Priscilla, il 21 aprile 1944, ancora in clandestinità in una Roma occupata. Due giorni dopo si uniranno agli scout a San Giorgio al Velabro, a rinnovare la promessa. In quei mesi oscuri, Scoiattoli ed Alcioni faranno i loro primi incontri e le loro prime uscite, nonostante tutto.
Metteranno anche le radici associative, formando il primo “Comitato Centrale”, e provvedendo e preparare regolamento e statuti. Quella scintilla nel buio presto diventerà un bel fuoco.
Scriverà Giuliana di Carpegna a vent’anni da quella promessa:
chi mi avesse detto, venti anni fa, quando ho fatto la mia Promessa nelle
Lettera di Giuliana di Carpegna a tutte le guide, p. 27 [5]
mani di Padre Ruggi e ricevuta quella della mia prima squadriglia di
Scoiattoli nelle Catacombe di Priscilla: ora siete in otto, ma nel 1963 sarete 10.000, mi avrebbe fatto una sorpresa e credo che quasi non ci avrei creduto.
Tanto meno avrebbe creduto che settantasette anni dopo, quella fiamma arde tuttora, ed i 10.000 sono ben di più!
[altri articoli nella serie Brace sotto la cenere]
Note:
[1] Centro Documentazione AGESCI, Fondo 10 Carte di Raffaella Berardi, Quaderno della Squadriglia Scoiattoli [disponibile online su https://www.scribd.com/document/334776356/Quaderno-Della-Squadriglia-Scoiattoli]
[2] Padre Agostino Ruggi D’Aragona (“ARDA”) era scout nel gruppo Roma 5 (al Istituto Massimo alle Terme) prima dello scioglimento. Come capo squadriglia, ha tenuto la squadriglia attiva fino al 1931, quando comincio il suo iter formativo come Domenicano.
[3] Giuliana di Carpegna era pro-nipote del primo Capo Scout d’Italia il Conte Mario di Carpegna, e sorella di Nolfo di Carpegna, scout con il (futuro) padre Ruggi nel Roma 5.
[4] J. Lupinacci, 1964. “Come è nata l’A.G.I.”, pp. 15-19 in: AA.VV., 1943 / 1963 Venti anni di vita A.G.I. riedizione a cura di Piero Gavinelli.
[5] “Lettera di Giuliana di Carpegna a tutte le guide”, pp. 27-29 in: AA.VV., 1943 / 1963 Venti anni di vita A.G.I. riedizione a cura di Piero Gavinelli.