Una caccia al tesoro

Nomi, luoghi, riparti, indizi … e pezzi che uno dopo l’altro cominciano a tessere una storia, un racconto. La storia dello scoutismo clandestino a Roma durante l’epoca fascista e l’occupazione tedesca sembra che vuole proprio farsi raccontare. Dall’ultimo post [Brace sotto la cenere (1928-1944)] mi sono trovato a seguire diverse tracce, ad entrare piano piano in un mondo di persone e di connessioni.

Non sono sicuramente il primo a ricercare questa storia. Dei pezzi molto importante già sono ben conosciute. Per me, in fondo, il punto di partenze erano diversi elementi di racconto sentito, ed un pannello storico (qui nella foto) su Gino Armeni nello chalet alla base di Bracciano. Da lì, è partita la ricerca, un paio di post miei su Facebook, e qualche contatto da parte di capi scout con indizi, suggerimenti … e materiale. Tra i primi all’appello l’AGESCI Roma 121, fondati dallo stesso Gino Armeni, e un paio di pubblicazioni molto utile sulla storia del gruppo e sullo stesso Armeni.

Da lì, anche una ricerca più sistematica, tra libri e internet. Un’ottimo (oso dire essenziale) punto di partenze è la Storia dello scautismo in Italia di Mario Sica (5ª edizione, 2017). Due piccole ma ricche sezione parlano della storia degli scout clandestini a Roma (p. 291-297), e degli scout coinvolti nella resistenza (p. 320-322). Il libro è anche fondamentale per dare il contesto storico e scoutistico di questi eventi. Chi volesse approfondire, troverà molto utile anche un altro testo: un numero speciale di Estote Parati del 1966, al cinquantesimo anniversario della fondazione dell’ASCI. Questo numero ha una parte dedicata allo “Scautismo clandestino”, scritta dallo stesso Mario Sica, insieme a Claudio Ferrari, Angelo Lo Faso e Arrigo Lupi, in cui c’è una sezione dedicata a “Lo scautismo clandestino romano” (pp. 56-63).

Però i libri sono solo un punto di partenza. Da lì diversi personaggi, diversi gruppi, diverse connessione. Gino Armeni l’ho già menzionato, ma poi diversi altri: Salvatore Salvatore, commissario locale al tempo dello scioglimento, rimasto attivo in clandestinità; Ruggi e Maddalena due capi squadriglia del Roma 5° (allora all’Istituto Massimo al Terme, il cui erede è il Roma 50 all’EUR) che mantennero attive le loro squadriglie fino al 1931 quando il primo si fa Domenicano, e sarà l’assistente che riceve le prima promessa del guide, in clandestinità nel 1943, nelle catacombe di Santa Priscilla, l’altro si fa gesuita, e sarà presente, come sacerdote nel movimento per la rinascita dell’ASCI; poi Osvaldo Monass e Fausto Catani del Roma 2° (allora alla Chiesa di Sant’Ignazio in Campo Marzio, oggi il Roma 123 a S.Gregorio Magno), che anche loro mantennero vive per qualche anno le loro squadriglie, Monass e Catani, ambedue saranno attiva nella rinascita dell’ASCI, di cui Catani sarà il primo Akela d’Italia. Anche altri gruppi come il Roma 29° – proprio nella tana del lupo a San Marco al Campidoglio (stesso complesso di Palazzo Venezia!) rimasto attivo fino al 1939, camuffato da Congregazione Mariana; oppure il Roma 15° a S. Elena in Via Casilina, rimasto attivo lungo tutto il periodo di clandestinità, camuffato da Congregazione di San Giuseppe. Non manca qualche altra grande figura di rilievo tra il clero: lo stesso Baden (don Andrea Ghetti) e don Ennio Bonati, negli anni trento sono ambedue studenti alla Gregoriana a Roma, ed appartenenti al Collegio Lombardo, e formano dei ragazzi con metodo scout a Tor Pignattara e S. Gregorio al Celio. Poi anche la figura molto interessante di don Paolo Pecoraro che nel 1941 – a quanto pare con l’aiuto di Gino Armeni – forma un gruppo scout nella zona di Montecitorio. Don Paolo Pecoraro era poi molto attivo nella resistenza romana all’occupazione tedesca … ma non posso mica raccontarvi tutto in un botto!

Una traccia, un indizio, porta all’altro. Come ogni caccia al tesoro, bisogno aprire gli occhi per trovare e seguire tenacemente gli indizi. In questo, un caloroso invito a tutti i gruppi – specialmente romani – che hanno degli archivi storici di andare a spulciare tra il loro materiale. A volte nelle scatole e faldoni, ci sono dei veri e propri tesori!

P.S. In tutto questo, ho trovato molto interessante Scoutismo e Resistenza, puntata del 25.04.2018 di Passato e Presente [qui su RaiPlayer].

Ringraziamenti

Un sentito grazie a:

  • Gruppo AGESCI Roma 121, per i materiali sulla loro storia di gruppo, ed in particolare a Davide per il tempo che ha passato con me tra le vecchie carte in archivio di gruppo e le carte di Gino Armeni.
  • Centro documentazione AGESCI per il tempo e l’aiuto nel seguire diverse piste di ricerca, e a Bernadette per avermi segnalato la puntata Scoutismo e Resistenza.

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